Gambe gonfie?

👉Con l’arrivo del caldo bisogna porre maggiore attenzione !

Non ci sono più stagioni “alleate” delle gambe per i circa 20 milioni di italiani che soffrono di insufficienza venosa. Una quota molto consistente costituita in modo preponderante da donne, ma che riguarda anche il 15% degli uomini colpiti da stasi venosa, che solitamente peggiora nei mesi più caldi dell’anno ma che oggi, a causa delle temperature mediamente alte, diventa un problema per tutto l’anno. ”Il caldo, infatti, acuisce i sintomi dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, un problema erroneamente considerato solo estetico che invece necessita di attenzione e cura.

Tuttavia, uno studio ha dimostrato come un nuovo un mix di bromelina e vitamina C liposomiale, se associato a un regolare movimento e a una dieta equilibrata, povera di sale e ricca di acqua, ha un forte impatto nella riduzione dell’edema. I risultati del lavoro, pubblicato sull’International Journal of Angiology and Vascular Surgery, mostrano che basta una sola somministrazione al giorno per beneficiare del massimo effetto che solitamente si ottiene con due dosi di bromelina giornaliere.

Attività fisica costante basata non solo su esercizi di tipo aerobico,ma anche su esercizi di tipo muscolare senza carichi ma che consentono un buon pompaggio vascolare come squat, accosciate, ecc. Anche camminare o allenarsi a piedi scalzi può essere di aiuto!

PANCIA GONFIA? Potrebbe essere colpa dello stress.

Pancia gonfia e grasso addominale potrebbero non dipendere solo dall’alimentazione ma anche dal cortisolo, l’ormone dello stress: ecco come evitarlo

La pancia gonfia non è solo un fastidio estetico o pratico (quando i bottoni dei jeans stringono troppo), ma un segnale di qualcosa che dobbiamo aggiustare, nella nostra alimentazione o stile di vita.

Il grasso addominale infatti, ben diverso da quello che avvolge gli altri punti del corpo, ha numerose controindicazioni nel funzionamento dell’organismo ed è bene limitarlo all’essenziale per mantenersi (prima ancora che in forma) in salute.

Se consideriamo poi che causa e conseguenza della pancia gonfia spesso oltre che l’alimentazione è lo stress diventa chiaro quanto sia importante affrontare il problema alla sua origine.

Partendo dal cortisolo, l’ormone responsabile dello stress.

Cos’è il cortisolo e cosa c’entra con la pancia gonfia

Il cortisolo è meglio conosciuto come ormone dello stress.

È prodotto dalle ghiandole surrenali e il suo livello aumenta quando l’organismo si trova ad affrontare una fase di affaticamento sul piano sia fisico sia psichico.

Questo ormone è importantissimo perché permette in situazioni percepite come a rischio di fare aumentare la pressione arteriosa del sangue, di fare percepire il dolore in maniera più sopportabile, di fare arrivare più velocemente e facilmente gli zuccheri nel sangue, rivelandosi un alleato nella lotta contro qualsiasi nemico.

Tutti questi effetti positivi del cortisolo però solo tali soltanto quando il suo livello si innalza per motivi validi, nel momento in cui c’è veramente la percezione di un potenziale pericolo.

Se invece si soffre di un disturbo di ansia generalizzata, allora il problema va risolto.

Cosa comporta un innalzamento del cortisolo

Se prodotto in eccesso questo ormone fa sì che lo zucchero aumenti di continuo nel sangue e non solo: anche che lo zucchero stesso causi insulino-resistenza, dunque infiammazioni che comportano poi abbassamento delle difese immunitarie, disfunzioni a livello della tiroide, senso di ansia, angoscia, nervosismo e irritabilità, calo di sali minerali, accumulo di peso e, appunto, pancia gonfia.

Una presenza elevata di cortisolo nell’organismo causa inoltre la perdita di massa magra e contemporaneamente provoca una resistenza alla perdita di peso, rendendo quindi più difficile dimagrire.

Il punto che più risente dell’influenza negativa dello stress è la fascia addominale poiché aumenta il grasso viscerale.

Il motivo? Perché la natura (perfetta) risponde alla percezione di pericolo facendo mettere da parte scorte di grasso, in un’ottica di sopravvivenza.

Ma il grasso addominale, se poi non consumato come riserva energetica, può avere conseguenze serie per l’apparato cardiocircolatorio.

Il sistema nervoso associato all’intestino

Anche l’intestino è complice del cortisolo. Situazioni stressanti possono scatenare reazioni indesiderate a livello gastrointestinale, come ad esempio il gonfiore addominale.

Gli esperti dell’Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti, e molti altri studiosi affermano che esiste un sistema nervoso associato all’intestino il cui funzionamento dipende dallo stesso tipo di neuroni e di neurotrasmettitori presenti anche nel sistema nervoso centrale, come la serotonina (l’ormone della felicità, esatto opposto del cortisolo).

Come deve allenarsi un soggetto con livelli alti di stress.

L’allenamento deve essere di tipo aerobico per il fatto che determina un innalzamento dei livelli di serotonina un ormone che abbassai livelli di stress,poi per determinare un ‘aumento di massa magra ed una stimolazione tiroidea bisogna fare per la parte inferiore del corpo, proprio per le sue caratteristiche, deve essere molto intenso, utilizzando esercizi multiarticolari come squat, affondo, stacco, step up, con ripetizioni che vanno dalle 8 alle 15; con carichi importanti ed esercizi ad alta sinergia.

Come combattere la pancia gonfia a tavola

Per minimizzare il gonfiore addominale, sarebbe bene limitare il consumo di alimenti come fagioli, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavoli, cavolfiori, lattuga, mele, pere, pesce e cereali integrali.

Il livello di cortisolo si può tenere sotto controllo attraverso un apporto bilanciato di proteine e carboidrati, entrambi collegati alla produzione di questo ormone.

È importante anche evitare cibi e bevande che aumentano gli stati d’ansia come quelle ricche di caffeina o di zuccheri.

Scegliete uno stile di vita sano che parta da un’alimentazione equilibrata, cercando di non altalenare forti dimagrimenti e accumuli eccessivi di peso. 

Come risolvere il problema psicologicamente

La pancia gonfia e il grasso addominale possono essere risolti anche a livello psicologico.

Le tecniche di rilassamento sono un’ottima soluzione, dal training autogeno allo yoga passando per la mindfullness.

Fatevi aiutare anche dalla musica: quella classica così come la musica ambient hanno un potere rilassante notevole.

Per concludere solo un buon stile di vita riesce a tenere lo stress sotto controllo,il problema è che spesso chi è sotto stress,neanche è consapevole di esserlo e non riesce a venirne fuori se non sollecitato .

Ciclismo giovanile, fermi tutti.. facciamo un reset!

Si parla tanto di programmazione dei giovani sportivi ed in particolare dei giovani ciclisti. Si raccomanda di voler preservare la loro salute sia fisica che psicologica. Si dice sempre più spesso che non bisogna stressarli perché poi non arrivano a fare carriera.

E poi? Non si fa’ nulla.

Ora è il momento dei fatti! Nel periodo estivo bisogna assolutamente fare vivere ai ragazzi lo stesso stile di vita dei coetanei,farli divertire,portarli al mare al fiume ,in vacanza.

Del resto il calendario aiuta in tal senso.una volta che si sono fatti i meeting regionali e quello nazionale a fine giugno,sarebbe il caso di stimolare il passaggio ad altri tipi di attività o ad un periodo di relax.

Spesso il genitore stesso reclama che è il bambino che vuole partecipare alle gare. È solo una banale giustificazione!

Può essere,ma il bambino fa sempre così, si lascia coinvolgere dall’ entusiasmo,ma non sa ‘ che poi potrebbe cadere nella noia per il troppo ed eccessivo pedalare e pedalare!

Se fosse per il sottoscritto nei mesi di luglio ed agosto abolirei ogni forma di competizione riservata alla categoria giovanissimi 7/12 anni. Al massimo si potrebbe consigliare un cambio di disciplina,o di attività sportiva, passare dal ciclismo su strada a quello in MTB o viceversa,ma anche consigliare del nuoto o di partecipare a dei

campi estivi organizzati ad hoc per giovani ciclisti. Insomma creare delle occasioni di crescita e di esperienza multidisciplinare e sociale senza velleità agonistiche.

Del resto già esistono queste iniziative.in Campania ad esempio abbiamo la scuola di ciclismo Cilento bike school fa un campo estivo per i suoi tesserati e per altri ragazzi 🎯

Negli anni da formatore FCI e responsabile giovanile ho visto troppi abbandoni della pratica ciclistica e quasi sempre per motivi di sopraggiunta noia e mancanza di entusiasmo da parte dei ragazzi.

Insomma è giunto il momento di attuare in pratica ciò che da anni si dice nei corsi di formazione. Bisogna attuare un piano alternativo alle attività di competizione.

Finché ci saranno gare organizzate su strada in condizioni impossibili ,sotto il sole ed in orari poco consono al divertimento,vi saranno problematiche di abbandono precoce dal nostro amato sport.

In regione Campania ci siamo organizzati per un calendario gare che e finito al 14 luglio e poi riprenderà al 27 agosto.ma se poi le società oppure i genitori, con la scusa della vacanza o della passeggiata domenicale , li portano a gareggiare in giro per l’Italia non abbiamo risolto nulla !!

CHI FA’ ESERCIZIO FISICO È PIÙ INTELLIGENTE.

L’esercizio fisico potenzia anche il cervello, perfino se si inizia tardi

Il potenziamento cerebrale avviene anche da adulti e previene le demenze. Lo sport aumenta il flusso del sangue nel cervello, irrorando zone adibite alla memoria.

L’attività fisica può fare miracoli per il corpo. L’esercizio tonifica i muscoli, corregge la postura fa dimagrire e migliora l’umore. Ma lo sport può potenziare anche il cervello, rendendolo più plastico e capace di rallentare fenomeni degenerativi. Sempre più studi dimostrano come il cervello di chi si allena regolarmente sia molto diverso rispetto a quello di chi è sedentario.

Benefici già durante la crescita

I cambiamenti cominciano già in adolescenza. I ricercatori dell’Università della California meridionale, revisionando la letteratura scientifica del 2018, hanno scoperto che i ragazzi tra i 15 e i 18 anni fisicamente attivi tendevano ad avere un volume maggiore dell’ippocampo (associato alla memoria e alla navigazione spaziale) e del giro frontale medio, collegato alla regolazione delle emozioni e alla memoria di lavoro. Negli anni numerosi lavori hanno dimostrato che cambiamenti strutturali di questo tipo si traducono in migliori prestazioni cognitive e migliori risultati scolatici. Lo sport infatti aumenta il flusso del sangue al cervello contribuendo a irrorare quelle aree cerebrali, come appunto l’ippocampo, che svolgono un ruolo importante per la memoria e l’apprendimento. «L’attività fisica agevola inoltre il rilascio del fattore neurotrofico di derivazione cerebrale, il Bdnf, una proteina che ha un effetto neuroprotettivo e favorisce la formazione di nuovi neuroni e sinapsi» Nuoto, corsa o ciclismo sembrano stimolare meglio la produzione di cellule nervose (e contrastare l’invecchiamento cerebrale) rispetto ad attività anaerobiche come il sollevamento pesi.

«Lo stress degli allenamenti intensi e anaerobici potrebbe ostacolare la neurogenesi dell’ippocampo» suggerisce Miriam Nokia dell’Università di Jyväskylä in Finladia, che alcuni mesi fa ha pubblicato uno studio sul Journal of Physiology in cui ha messo a confronto topi sedentari, corridori e dediti al sollevamento pesi.La buona notizia è che il potenziamento cerebrale si estende anche all’età adulta, quando il cervello tende a essere meno modificabile. Gli psicologi dell’Università di Pittsburg hanno appena pubblicato una revisione in cui dimostrano che l’esercizio fisico regolare può aiutare gli anziani a conservare la memoria episodica, ovvero gli eventi accaduti in passato, registrando maggiori miglioramenti tra i 55 e i 68 anni piuttosto che negli over 69 (quindi meglio non perdere tempo). Una ricerca pubblicata un anno fa su Aging dalla Rutgers University in New Jersey ha messo a confronto due gruppi di anziani sedentari: quelli che si sono allenati per 20 settimane con esercizi di cardio-danza hanno dimostrato di ottenere miglioramenti significativi nella flessibilità neuronale dell’ippocampo (misurata attraverso risonanza magnetica funzionale) che si è tradotta in una più spiccata capacità nell’applicare vecchi ricordi a nuovi compiti e situazioni.

Cambiamenti fisiologici

Con l’età il cervello va incontro a cambiamenti fisiologici: si registra un calo del suo peso di circa il 5 per cento ogni decade (che si accentua dopo i 70 anni). «Diminuiscono i neuroni — spiega Beltrami — e si riduce anche il flusso sanguigno cerebrale, il che porta a una limitata disponibilità di alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina e la serotonina, con conseguente declino delle performance cognitive e motorie e diminuita capacità di formazione di nuove cellule nervose. Tuttavia sembra certo che l’attività fisica, migliorando la circolazione e quindi l’ossigenazione tissutale a livello del cervello possa prevenire lo sviluppo di demenze e di altre malattie neurologiche».

In conclusione ogni giorno che passa è una perdita di opportunità per mantenere giovane corpo e mente!

Muoviti!

Fibromialgia

Il movimento come terapia alternativa ai soli farmaci.

La Fibromialgia è una forma diffusa con dolore cronico associato a sintomi come fatica, stanchezza e alterazione degli stati d’animo, disordini cognitivi e decondizionamento fisico.

Non sempre è facile diagnosticarla anzi spesso viene scoperta in ritardo e confusa con altre problematiche osteoarticolari.

Nelle attività motorie adattate è prevista la combinazione dell’esercizio fisico e l’educazione del paziente, anche attraverso altre terapie e con cambiamenti nello stile di vita.

Per poter garantire il miglior approccio educativo e allenante verso il paziente è fondamentale compiere una valutazione dello stato funzionale del paziente e comprendere quanto la Fibromialgia condiziona la sua quotidianità.

Diversi studi hanno constatato che l’esercizio aerobico (corsa, walking,cardio), aumenta la capacità funzionale e la soglia del dolore, oltre che trasferire la sensazione di benessere generale, grazie al fatto che durante la pratica sportiva adeguata vengono liberate molecole come le endorfine che determinano una situazione di piacere e rilassamento globale.

Anche l’allenamento della forza risulta efficace , ma la progressione del carico deve essere ben distribuita nel tempo e in maniera limitata con una range d’ intensità adeguato.

Esercizi di bodyweight , Functional,e utilizzo di piccoli sovraccarichi sono assolutamente consigliati.


L’integrazione di questi allenamenti:,(cardio+training forza+esercitazioni per la flessibilità), permettono una riduzione del dolore percepito migliorando di conseguenza la qualità della vita, la funzionalità fisica e psicologica. Altri studi hanno valutato che anche l’esercizio in acqua ha una buona efficacia sulla fibromialgia anche se riservato maggiormente per anziani e soggetti che ne soffrono da molto tempo.

I metodi utilizzati devono essere strettamente personalizzati sul paziente, bisogna quindi affidarsi oltre che ad un bravo fisiatra, anche scegliere un centro dove un laureato in scienze motorie e ginnastica adattata, possa seguire in modo appropriato !

Se di inizia con gradualità e utilizzando le giuste esercitazioni fisiche di può tranquillamente portare avanti una vita normale .

È consigliabile inizialmente avviare un programma di personal training e non inserirsi in gruppi ,poi con il tempo si potrà decidere di partecipare anche ad attività più libere o insieme ad altre persone.

Muoversi per crederci!

GLI STATI D’ANIMO NEGATIVI INDEBOLISCONO IL SISTEMA IMMUNITARIO

Un team di ricercatori della Pennsylvania State University ha scoperto che gli stati d’animo negativi possono cambiare il modo in cui funziona la risposta immunitaria, e sono associati a un aumento del rischio di infiammazione. Gli scienziati hanno raccolto i dati per lo studio tramite un approccio a due livelli. Hanno chiesto ai partecipanti di registrare il loro stato d’animo per due settimane, e hanno anche valutato la risposta immunitaria dei volontari raccogliendo campioni di sangue e cercando marker di infiammazione.

In figura si denota la risposta fisiologica agli stati d’animo.

L’infiammazione si verifica naturalmente, come parte della risposta immunitaria, quando il corpo reagisce a infezioni o ferite. Tuttavia, alti livelli di infiammazione sono associati a cattive condizioni di salute e a una serie di condizioni croniche, come l’artrite. I ricercatori hanno notato che le persone che hanno sperimentato stati d’animo negativi più volte al giorno per lunghi periodi di tempo tendevano ad avere livelli più elevati di biomarcatori dell’infiammazione nel sangue. Anche nei campioni di sangue prelevati dai partecipanti subito dopo aver provato un’emozione negativa come tristezza o rabbia i biomarcatori dell’infiammazione erano più presenti. Al contrario, sperimentare stati d’animo positivi, anche per un breve periodo, prima della raccolta di un campione di sangue, è stato associato a livelli di infiammazione inferiori.

In conclusione gli stati d’animo positivi e il vivere emozioni e situazioni belle, piacevoli, porta ad un Innalzamento delle difese immunitarie.

Insomma chi sta male si ammala ancora di più ,❗

Fonte: “Negative and positive affect as predictors of inflammation: Timing matters”, Jennifer E.Graham-Engeland et al., novembre 2018, Brain, Behaviour and Immunity, ScienceDirect

Arginina contro il Covid-19.

L’aminoacido che cura il Covid: si proprio quello tra i più usati nel mondo della integrazione sportiva!

Federico II e Cotugno in prima linea nella ricerca

Un team di ricerca tutto italiano nello studio sull’aminoacido L-arginina. Un elemento che, nella cura del covid, diminuisce la necessità di assistenza respiratoria con ossigeno. Alcuni pazienti ricoverati sono stati trattati con l’aminoacido per conseguenze molto incoraggianti. La ricerca si è svolta nell’ambito del Consorzio ITME, coordinato dal professore Bruno Trimarco, a cui partecipano l’Ateneo Federico II e l’Albert Einstein University di New York City, in collaborazione l’Ospedale Cotugno di Napoli.

I risultati della ricerca, avvenuta su 100 pazienti arruolati, sono stati pubblicati  sulla testata di libero accesso della rivista The Lancet (EclinicalMedicine). Lo scopo, per ora, è quello di aiutare i sanitari nella battaglia quotidiana con i malati gravi di covid. Per il futuro, invece, il team di ricerca si augura di ampliare la ricerca, arruolando almeno 350 pazienti. Per ora, sui 100 soggetti studiati, i risultati della L-arginina sono stati sorprendenti. Pazienti ricoverati in unità sub-intensiva per COVID-19 , con l’aggiunta dell’aminoacido per via orale ad alto dosaggio (due flaconcini da 1,66 g al giorno) alla terapia standard, hanno assistito ad una riduzione più precoce dell’assistenza respiratoria. Oltre ad riduzione dei giorni di ospedalizzazione, quasi dimezzata rispetto ai pazienti trattati con la sola terapia standard.

L-arginina è un amminoacido coinvolto in diverse vie metaboliche. In particolare ha un ruolo nella produzione di Ossido Nitrico (NO) prodotto dall’endotelio come modulatore del tono vascolare. La produzione di livelli adeguati di NO nell’endotelio vascolare è fondamentale per la regolazione del flusso sanguigno e per la vasodilatazione.

Diverse pubblicazioni  indicano che l’assunzione di L-Arginina possa aumentare i livelli di NO nelle cellule endoteliali ed epiteliali. Questo aumento dei livelli intracellulari di NO permette di ridurre la pressione arteriosa e i potenziali danni d’organo ad essa correlati.

L-arginina nello sport

La disfunzione endoteliale, secondo il professor Gaetano Santulli, dell’AE College of Medicine di New York potrebbe essere collegata anche con le manifestazioni sistemiche osservate nella malattia da coronavirus (COVID-19).

“Alterazioni della funzione endoteliale – spiega Santulli – sono state correlate a ipertensione, diabete, tromboembolia e insufficienza renale, tutte presenti, in misura diversa, nei pazienti COVID-19. Altri ricercatori hanno successivamente confermato la nostra opinione. Per questi motivi, sulla base degli effetti positivi della L-arginina sulla funzione endoteliale, possiamo ipotizzare che l’integrazione di L-arginina possa essere utile a contrastare la disfunzione endoteliale nei pazienti COVID-19.”

All’Ospedale Cotugno di Napoli è stata utilizzata una supplementazione di L-arginina nei paziente i ricoverati per Covid-19 dal mese di ottobre 2020.

Il professor Giuseppe Fiorentino, Primario di Pneumologia e responsabile dei reparti di terapia di bassa intensità e sub-intensiva COVID-19, ha dichiarato: “Abbiamo aggiunto alle cure la L-Arginina, un integratore che spesso assumono gli sportivi e che sembra proteggere l’endotelio aumentando la disponibilità di ossigeno nel microcircolo”.

Fiorentino precisa che la terapia sub-intensiva, durante il primo periodo della pandemia, prevedeva la ventilo-terapia non invasiva, accompagnata da ventilazione cPAP, ossigenoterapia ad alti flussi, somministrazione di steroidi, cortisone e antibiotici, terapia integrativa con multivitaminici e idratazione.

Con l’arrivo della seconda ondata, l’integrazione multivitaminica è stata sostituita dalla somministrazione di di L-Arginina. Questo nuovo approccio ha mostrato effetti favorevoli sui tempi di dimissione, sul recupero del numero di linfociti e sul rapporto P\F tra pO2 arteriosa e FiO2 inspirata. Per quest’ultimo parametro si riscontra quasi un raddoppio della velocità di recupero.

Molto interessante! Restiamo in vigile attesa per capire gli sviluppi della ricerca. Ci aiuta a capire che sono giustificate le motivazioni ad utilizzare questo aminoacido nella integrazione degli sportivi di endurance.

Allenarsi col caldo fa dimagrire di piu? Noooo!

Si dimagrisce con il deficit calorico, cioè assumendo meno calorie di quel che consumiamo, oppure col dispendio energetico : con l’allenamento, il lavoro, l’esercizio fisico mirato.

Il dispendio energetico risulta essere minore se ci si allena al caldo o con le sudorine mentre è addirittura maggiore se ci si allena al freddo o poco coperti.

Quindi l’esposizione al caldo eccessivo o coprirsi troppo, non solo non aiuta ma può determinare gravi conseguenze!

Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire i perché :

Certo esistono cose che bruciano più calorie di altre, un corsa brucia di più (a parità di tempo) rispetto ad una normale seduta di palestra con i pesi.

In realtà l’allenamento con sovraccarichi  anche di una certa importanza ed intensità, alla lunga, risulta più idoneo ai fini di un dimagrimento, semplicemente perchè é il deficit calorico che porta il risultato. Un eccesso di lavoro aerobico  purtroppo insieme al grasso può far perdere anche massa magra (muscoli) invece un tipo di allenamento mirato al suo mantenimento o aumento è vivamente consigliato per vari motivi. Soprattutto perché si ha un maggiore dispendio energetico post esercizio fisico (epoc) e poi perché un aumento di massa magra porta in genere una accelerazione metabolica che porta benefici sulla composizione corporea che arrivano col tempo, ma arrivano.

Detto quanto sopra, appare  curioso il paradosso del voler dimagrire correndo magari al lento con il kway o insomma coperti troppo, o addirittura si attende il momento più caldo della giornata per allenarsi!                  spesso questo si basa sul concetto che con l’esercizio fisico a bassa intensità si bruciano i grassi e si presuppone che vedersi molto sudati significa sciogliere grassi!

In effetti il nostro metabolismo energetico aerobico usa i grassi come substrato energetico ed aumentando di intensità si coinvolge di più il sistema lattacido spostando il consumo verso gli zuccheri, però se andiamo a vedere la realtà delle cose la quantità di grassi consumata ad esempio con una camminata veloce è talmente bassa che credo bisognerebbe camminare in modo continuativo per giorni per vedere dei  risultati;

Dov’è l’errore?

Se io indosso il kway o mi copro in un certo modo, aumento la mia temperatura corporea, la termoregolazione diventa più difficile per l’organismo e la naturale conseguenza è un innalzamento della frequenza cardiaca quindi dell’intensità, in pratica sto meno nel range in cui brucio i grassi, ma questo può comportare conseguenze estreme.

Da sottolineare poi che il sudore non è grasso che cola ma liquidi!    Il nostro sistema di termoregolazione utilizza la sudorazione per tenerci a temperatura efficace e sicura per evitare colpi di calore. Quindi compromettere questo sistema è estremamente sbagliato. Da aggiungere che questo eccesso di sudorazione porta ad una disidratazione eccessiva con altre conseguenze sul apparato muscolare (crampi) ed anche cardiocircolatorio (collasso).                                       Se fosse così facile, basterebbe fare saune o abitare in un posto veramente caldo per dimagrire!

Insomma la storia del coprirsi tanto, uscire col caldo, del sudare di più per dimagrire di più credo si possa definire proprio una grande sciocchezza!

Anzi si consiglia a tale scopo di eseguire allenamenti in ambiente adeguato o addirittura al freddo. In alcune nazioni sono nati dei centri dove le sale in cui ci si allena  non solo non sono riscaldate, ma addirittura rese più fredde in modo da rendere più elevata la spesa energetica durante l’allenamento,

Ma anche questa appare una fantasia commerciale.

Il mio consiglio è quello di allenarsi quando si può ed utilizzando i migliori sistemi a disposizione senza utilizzare sotterfugi vari inutili e dannosi.                    Per info👇.                             

Postura da smartphone!

Quello che prima accadeva per l’eccessiva presenza davanti al PC, ora accade per l’eccessivo utilizzo di uno strumento senza il quale è pressoché impossibile sopravvivere! Ma vediamo di fare una semplice analisi e di trovare dei rimedi.

📱Al giorno d’oggi sono molte le persone che trascorrono più di tre ore giornaliere in questa posizione innaturale. Il peso del capo in posizione eretta è di circa 5kg, mentre se si protende il collo in avanti e verso il basso il carico sul rachide cervicale può aumentare fino a 27kg!

Nell’immagine si vede il carico sulle vertebre che Peggiora con l’inclinazione in avanti.

✴️ In una fase iniziale si potrebbe avvertire una maggiore tensione muscolare a livello del tratto cervicale, mentre, a lungo andare, questa postura scorretta può portare addirittura a una perdita della fisiologica lordosi cervicale. Questo può accadere soprattutto nei ragazzi o nei giovani sempre più legati all’utilizzo eccessivo dello smartphone.

Tra i disturbi più comuni troviamo: mal di testa frequenti, cervicalgia, rigidità dorsale e del cingolo scapolo omerale, formicolio e intorpidimento degli arti superiori. Numerosi studi hanno inoltre
evidenziato la comparsa precoce di antiestetiche rughe nella zona del collo.

👉La rieducazione e la ginnastica posturale associate ad uno stile di vita attivo potrebbero rivestire un ruolo fondamentale per la prevenzione e per il miglioramento della suddetta problematica.

Nella figura sottostante si possono visualizzare alcune posizioni o esercizi da assumere costantemente in alternanza con l’uso dello smartphone. È consigliabile comunque non utilizzarlo per più di 15/20 minuti di seguito, periodo oltre cui si manifestano tensioni muscolari.

Superfluo sottolineare che il problema si accentua maggiormente nei soggetti sedentari mentre in coloro che fanno esercizio fisico anche non specifico tende ad essere meno presente grazie al maggiore tono ed elasticità muscolare che è presente in chi si allena regolarmente.

Per qualsiasi chiarimento o consiglio specifico 👇.

https://www.facebook.com/palestraperna/


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Meccanismi energetici nel ciclismo.

Cosa sono, a che servono. Facciamola semplice!

L’energia muscolare in tutte le azioni motorie e sportive, si libera solo ed esclusivamente con la trasformazione del substrato energetico ATP in ADP. Tutto ciò avviene nelle cellule muscolari dove viene ad accumularsi l’ATP.

Purtroppo se ne accumula molto poco, solo per 7/8 secondi poi bisogna produrne altro partendo da altri substrati di energia come CP, glicogeno, Grassi.

▶️I meccanismi energetici che servono per la risintesi di ATP sono 3 e possono essere paragonati ad una specie di staffetta ovvero dove non arriva l’uno subentrerà l’altro.

Ad essere più precisi sono come dei distributori di carburante , per ogni esigenza c’è una colonnina diversa così come ho cercato di esemplificare sotto.

Analizziamoli:

⭕ANAEROBICO ALATTACIDO:

Risintetizza ATP in assenza di ossigeno sfruttando la fosfocreatina e dura solo pochi secondi (tra gli 8 e i 10) e dunque interviene in modo potente in tutti gli sport esplosivi. E quindi nel ciclismo negli scatti, accelerazioni, sprint corti,

⭕ANAEROBICO LATTACIDO:

Risintetizza ATP attraverso la glicolisi, sempre in assenza di ossigeno ma parte dal glicogeno muscolare che viene trasformato in acido lattico. Interviene superati i 10″ di attività ed ha il suo massimo coinvolgimento tra i 15 e 50″.nel ciclismo viene coinvolto negli sprint lunghi, volate, in salita, km da fermo, inseguimento gara a punti ecc. Nel fuoristrada xco, shortrack, bmx

⭕AEROBICO:

Risintetizza ATP in presenza di ossigeno sfruttando carboidrati e lipidi. Entra in gioco dopo i 120″ di attività ed é tipico negli sport di ENDURANCE. Non è potente ma da energia x ore.

Nel ciclismo è coinvolto in tutte le fasi di recupero, in tutte le attività su strada, nelle medio fondo e gran fondo, gare a tappe, maraton, ecc.

I meccanismi energetici sono ovviamente allenabili come lo sono le capacità fisiche ad essi collegati:rapidità, forza, resistenza.

Se vuoi approfondire👇

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Cycling experience by dott. Perna

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